Il 2 marzo 2025 il
primo ministro britannico Starmer ha organizzato un vertice alla Lancaster
House di Londra riunendo 18 leader mondiali per discutere di un nuovo piano di
pace per l'Ucraina. Erano presenti il presidente francese Macron, il
cancelliere tedesco Scholz, il primo ministro canadese Trudeau, la presidente
del Consiglio Meloni, il presidente ucraino Zelensky e la presidente della
Commissione Europea Ursula von der Leyen. Starmer, dispiaciuto per l'assenza di alcuni Paesi, ha
assicurato che in futuro si eviteranno
esclusioni. In un contesto geopolitico
instabile, Starmer ha adottato un approccio pragmatico, evitando dichiarazioni
avventate e privilegiando un dialogo costruttivo. L’assise di Londra segue l'incontro
tra il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente ucraino Zelensky, che
si è svolto il 28 febbraio 2025 nello Studio Ovale della Casa Bianca a
Washington, e che è stato caratterizzato da tensioni significative, culminando
in una discussione accesa tra i due leader. La riunione si è conclusa senza la
firma dell'accordo previsto sulle risorse minerarie, segnando una delle
maggiori crisi diplomatiche recenti tra Stati Uniti e Ucraina. La strategia di Starmer si è distinta per la
volontà di non enfatizzare il caos politico della Casa Bianca, bensì di
ricucire i rapporti tra gli attori coinvolti, puntando alla stabilità piuttosto
che alla retorica. La foto ufficiale del vertice, con Starmer tra Macron e
Zelensky, simboleggia un’Europa compatta nel gestire la crisi ucraina. Il
premier britannico ha sottolineato come il continente si trovi a un bivio
storico e come sia crescente la necessità di rafforzare l’indipendenza
strategica europea. Tuttavia, pur riconoscendo il ruolo centrale dell’UE nella
difesa, ha ribadito l’importanza dell’alleanza con gli Stati Uniti, evitando di
definirli un partner inaffidabile nonostante le tensioni generate
dall’amministrazione Trump. L'atteggiamento diplomatico di Starmer si distingue
dalla retorica spesso divisiva della politica contemporanea. Molti avrebbero
voluto una condanna netta delle azioni di Trump, ma il primo ministro ha scelto
una linea più moderata. Dopo l’incidente che ha visto Trump e Vance trattare
Zelensky con ostilità, Starmer ha mantenuto aperto il dialogo con entrambe le
parti, cercando di evitare ulteriori fratture. Un gesto significativo è stato
l’abbraccio tra Starmer e Zelensky davanti a Downing Street, segno tangibile
del supporto britannico all’Ucraina. Inoltre, l’incontro tra Zelensky e re
Carlo III, avvenuto a Sandringham anziché in una residenza ufficiale, ha inviato
un messaggio di vicinanza. Nonostante
l’Europa stia rafforzando la propria autonomia strategica, permangono
difficoltà concrete nel ridurre la dipendenza dalla protezione militare
americana. L’intreccio tra NATO e sicurezza europea è profondo e difficile da
sciogliere nel breve periodo, e un accordo di pace senza il supporto
statunitense rischierebbe di rivelarsi fragile. Starmer è consapevole di questa
realtà e, minimizzando il caos politico di Washington, sa che mantenere il
sostegno americano è essenziale per l’Ucraina. L’approccio di Starmer
rispecchia la sua filosofia politica: un pragmatismo spesso criticato come poco
ispirato, ma che si è dimostrato efficace. Da leader dell’opposizione preferisce
la concretezza alla politica della protesta, una strategia che continua a
caratterizzare anche la sua leadership internazionale. La vera sfida sarà
mantenere un equilibrio tra diplomazia e fermezza in un panorama sempre più
polarizzato. Se da un lato il suo approccio evita escalation, dall’altro potrebbe
essere percepito come una mancanza di incisività. In un’epoca in cui molti
leader adottano toni radicali, la scelta di Starmer di rimanere sobrio ed
equilibrato potrebbe rivelarsi vincente nel lungo periodo, consolidando il
ruolo del Regno Unito come mediatore nella politica globale. Keir Starmer si
trova in una posizione delicata: deve mantenere rapporti solidi con gli alleati
europei e americani senza lasciarsi trascinare in polemiche che potrebbero
compromettere il sostegno occidentale all’Ucraina. Il suo pragmatismo, seppur
criticato da chi avrebbe voluto una posizione più netta contro Trump, sta
dimostrando la sua efficacia nel garantire stabilità e continuità nella
politica estera britannica. Questa strategia sarà sufficiente a consolidare il
ruolo del Regno Unito nel nuovo assetto geopolitico europeo, o si rivelerà
troppo cauta in un mondo sempre più dominato dalla politica degli estremi? Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.
venerdì 7 marzo 2025
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