RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

venerdì 7 marzo 2025

LE RELAZIONI TRA STATI UNITI E REGNO UNITO DALL’USCITA DALL’EUROPA ALLA CRISI IN UCRAINA



Il 2 marzo 2025 il primo ministro britannico Starmer ha organizzato un vertice alla Lancaster House di Londra riunendo 18 leader mondiali per discutere di un nuovo piano di pace per l'Ucraina. Erano presenti il presidente francese Macron, il cancelliere tedesco Scholz, il primo ministro canadese Trudeau, la presidente del Consiglio Meloni, il presidente ucraino Zelensky e la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. Starmer, dispiaciuto per l'assenza di alcuni Paesi, ha assicurato  che in futuro si eviteranno esclusioni.  In un contesto geopolitico instabile, Starmer ha adottato un approccio pragmatico, evitando dichiarazioni avventate e privilegiando un dialogo costruttivo. L’assise di Londra segue l'incontro tra il presidente degli Stati Uniti Trump e il presidente ucraino Zelensky, che si è svolto il 28 febbraio 2025 nello Studio Ovale della Casa Bianca a Washington, e che è stato caratterizzato da tensioni significative, culminando in una discussione accesa tra i due leader. La riunione si è conclusa senza la firma dell'accordo previsto sulle risorse minerarie, segnando una delle maggiori crisi diplomatiche recenti tra Stati Uniti e Ucraina.  La strategia di Starmer si è distinta per la volontà di non enfatizzare il caos politico della Casa Bianca, bensì di ricucire i rapporti tra gli attori coinvolti, puntando alla stabilità piuttosto che alla retorica. La foto ufficiale del vertice, con Starmer tra Macron e Zelensky, simboleggia un’Europa compatta nel gestire la crisi ucraina. Il premier britannico ha sottolineato come il continente si trovi a un bivio storico e come sia crescente la necessità di rafforzare l’indipendenza strategica europea. Tuttavia, pur riconoscendo il ruolo centrale dell’UE nella difesa, ha ribadito l’importanza dell’alleanza con gli Stati Uniti, evitando di definirli un partner inaffidabile nonostante le tensioni generate dall’amministrazione Trump. L'atteggiamento diplomatico di Starmer si distingue dalla retorica spesso divisiva della politica contemporanea. Molti avrebbero voluto una condanna netta delle azioni di Trump, ma il primo ministro ha scelto una linea più moderata. Dopo l’incidente che ha visto Trump e Vance trattare Zelensky con ostilità, Starmer ha mantenuto aperto il dialogo con entrambe le parti, cercando di evitare ulteriori fratture. Un gesto significativo è stato l’abbraccio tra Starmer e Zelensky davanti a Downing Street, segno tangibile del supporto britannico all’Ucraina. Inoltre, l’incontro tra Zelensky e re Carlo III, avvenuto a Sandringham anziché in una residenza ufficiale, ha inviato un messaggio di vicinanza.  Nonostante l’Europa stia rafforzando la propria autonomia strategica, permangono difficoltà concrete nel ridurre la dipendenza dalla protezione militare americana. L’intreccio tra NATO e sicurezza europea è profondo e difficile da sciogliere nel breve periodo, e un accordo di pace senza il supporto statunitense rischierebbe di rivelarsi fragile. Starmer è consapevole di questa realtà e, minimizzando il caos politico di Washington, sa che mantenere il sostegno americano è essenziale per l’Ucraina. L’approccio di Starmer rispecchia la sua filosofia politica: un pragmatismo spesso criticato come poco ispirato, ma che si è dimostrato efficace. Da leader dell’opposizione preferisce la concretezza alla politica della protesta, una strategia che continua a caratterizzare anche la sua leadership internazionale. La vera sfida sarà mantenere un equilibrio tra diplomazia e fermezza in un panorama sempre più polarizzato. Se da un lato il suo approccio evita escalation, dall’altro potrebbe essere percepito come una mancanza di incisività. In un’epoca in cui molti leader adottano toni radicali, la scelta di Starmer di rimanere sobrio ed equilibrato potrebbe rivelarsi vincente nel lungo periodo, consolidando il ruolo del Regno Unito come mediatore nella politica globale. Keir Starmer si trova in una posizione delicata: deve mantenere rapporti solidi con gli alleati europei e americani senza lasciarsi trascinare in polemiche che potrebbero compromettere il sostegno occidentale all’Ucraina. Il suo pragmatismo, seppur criticato da chi avrebbe voluto una posizione più netta contro Trump, sta dimostrando la sua efficacia nel garantire stabilità e continuità nella politica estera britannica. Questa strategia sarà sufficiente a consolidare il ruolo del Regno Unito nel nuovo assetto geopolitico europeo, o si rivelerà troppo cauta in un mondo sempre più dominato dalla politica degli estremi?  Roberto Rapaccini