RASSEGNA STAMPA S.

RASSEGNA STAMPA S.
Clicca sull'immagine
• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

lunedì 5 giugno 2023

LA TURCHIA ATTUALE (14-3-2016)

 


In questo momento la Turchia è destinataria di un duplice attacco terroristico, sia da parte dello Stato Islamico, sia da parte del PKK, che si  avvale  anche di azioni suicide e che si è concretizzato in una serie di gravissimi e cruenti fatti criminosi. Nello stesso tempo cresce il dissenso interno nei confronti di Erdogan che è dovuto ricorrere a provvedimenti repressivi anche nei confronti della stampa, e che per mantenere il controllo dello Stato ha adottato misure che incidono sulla democrazia e sulla sicurezza. Questa situazione, che ha gravi ricadute sulla vita politica e sociale del Paese, è indicativa di una condizione di crisi del governo che sta lentamente ma progressivamente perdendo  il pieno controllo. Il PKK, che da tre decenni combatte con ogni mezzo per l'autonomia curda, anche in assenza di specifiche rivendicazioni viene individuato come il primo responsabile dei fatti criminosi eversivi, che minano - dice il presidente Erdogan - l'integrità, l'unità e la solidarietà del Paese, senza tuttavia incidere sulla sua determinazione nella lotta al terrorismo. Nonostante queste difficoltà interne la Turchia con il suo impegno internazionale nei fronti che si oppongono rispettivamente al governo di Assad in Siria, e allo Stato Islamico, ha l'ambizione di affermarsi come la maggiore potenza regionale nell'area medio orientale, contrastando l'egemonia delle monarchie sunnite. Inoltre, il governo di Ankara sta esercitando pressioni sull'Unione Europea sostenendo di essere l'unica barriera che può contrastare i migranti provenienti dal teatro bellico siro-iracheno: oltre alla richiesta di fondi, Ankara sollecita la ripresa dei negoziati sulla sua adesione all’Unione e la stipula di modalità di  soppressione dell’obbligo di visto per accedere allo spazio Schengen. L'istanza turca di rilanciare i negoziati con Bruxelles non sembra avere prospettive positive, perché la Turchia, soprattutto in relazione all'attuale svolta repressiva del dissenso interno e alla scarsa tutela dei diritti di libertà dei propri cittadini, non soddisfa attualmente i criteri per l’adesione. La scarsa esperienza della Turchia in materia di politiche di asilo e di flussi migratori alimenta qualche dubbio sugli eventuali risultati concreti a lungo termine di un accordo fra Unione Europea e Turchia per limitare gli arrivi di migranti attraverso la rotta balcanica: speriamo che ad un'eventuale incapacità della Turchia di fermare i profughi provenienti dalle aree siriana e irachena diretti in Europa, i Paesi dell'Unione non si trovino a dover accogliere anche i profughi turchi e curdi che fuggono dalle conseguenze repressive di una più spinta futura eventuale deriva autoritaria del governo turco. Roberto Rapaccini