RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 30 dicembre 2020

IL DEEP WEB E I FERMENTI NEL MONDO ARABO (29-5-2016)

 


Quando si dice che, nel corso delle turbative collegate alla Primavera araba, per comunicare ci si è serviti di Internet, si afferma una cosa parzialmente inesatta. Infatti, allora si fece ampio ricorso al Deep Web - che consente una navigazione anonima - che è cosa diversa dall'Internet ordinario. In proposito, è abbastanza diffuso l'erroneo convincimento che attraverso i motori di ricerca, come Google o Yahoo, siano potenzialmente accessibili tutte le risorse della Rete. Non è così. Il cosiddetto clear Internet, cioè quella parte del Web raggiungibile con le normali interrogazioni, riguarda solo il 2/4% della Rete; tecnicamente si esprime questo concetto dicendo che solo questa scarsa percentuale della Rete è costituita da siti indicizzati, cioè inseriti nei database dei motori di ricerca attraverso degli indici di riferimento. Il restante 96/98% costituisce il cosiddetto Deep Web, cioè un Internet sommerso, navigabile in forma anonima o con falsa identità, non raggiungibile attraverso i normali motori di ricerca, esplorabile solo mediante specifiche procedure tecniche non particolarmente complesse e alla portata di qualsiasi cybernauta con un minimo di esperienza. Questa parte del Web è un pericoloso territorio completamente libero da regole; l'anonimato consente infatti di intraprendere qualsiasi iniziativa senza che le norme giuridiche, ovvero la minaccia di una sanzione, possa avere una funzione preventiva e di deterrenza da comportamenti illeciti. Cosi, nell'ambito del Deep Web si trova di tutto. Pagando con bitcoin, una moneta virtuale che non necessita l'intermediazione di Istituti di credito, è possibile acquistare, armi, droga, materiale pornografico, o imbattersi in siti di sette sataniche, o subire la vista di immagini e di video raccapriccianti. Questi sono gli aspetti negativi della libertà che degenera in licenza. Da un punto di vista positivo l'anonimato della navigazione ha consentito ai giovani arabi di postare informazioni su quanto stava avvenendo nei loro Paesi non correndo il rischio di essere identificati; in questo modo in occidente è stato possibile conoscere il reale svolgimento degli eventi. Inoltre i manifestanti hanno potuto comunicare reciprocamente e coordinarsi. Per questo motivo il Deep Web può essere una preziosa fonte di informazioni, anche riservate. Ovviamente nel Deep Web è massiccia la presenza delle Forze dell'Ordine e di agenzie di intelligence, comprese FBI e CIA, che monitorano quanto avviene, e che, mediante tracce sfuggite alla navigazione anonima, riescono a compiere in qualche occasione brillanti operazioni di Polizia identificando i responsabili di fatti criminosi. Di per sé non è vietato navigare nel Deep Web; solo eventuali specifici comportamenti possono integrare reati. Tuttavia anche la sola esplorazione di questa porzione di Internet non è consigliabile. Come si può facilmente immaginare questa parte del Web è frequentata soprattutto da individui pericolosi: conseguentemente la navigazione può esporre a rischi, ed è necessaria molta prudenza ed alcune accortezze per minimizzare il rischio di esporre il proprio pc a virus o a malware, o per evitare di subire il furto di dati sensibili. Il problema dell'anonimato nei nuovi mezzi di comunicazione è molto attuale. Sicuramente la difficoltà ad identificare i responsabili di condotte illecite costituisce per le forze di polizia un intralcio e uno strumento che può favorire l'impunità. Tuttavia, come le vicende della Primavera araba hanno dimostrato, l'anonimato può essere un importante mezzo per superare le limitazioni imposte alla libertà di comunicazione da regimi totalitari e liberticidi.  Roberto Rapaccini