Uno dei cardini della morale cristiana è il libero arbitrio, ovvero la facoltà dell’uomo di poter liberamente scegliere se aderire al bene o al male. Tuttavia, se questo concetto da un punto di vista teorico è di chiara interpretazione, da un punto di vista pratico si deve prendere atto di come la libertà dell’uomo sia in realtà fortemente condizionata: nella scelta circa l’adesione al bene o al male hanno una significativa influenza le innate potenzialità dell’individuo, che variano da soggetto a soggetto, l’ambiente nel quale l’individuo si forma; in sintesi, un insieme di fattori che non dipendono dalle scelte del soggetto stesso. Anche le Scritture sembrano in qualche modo dubitare della pienezza del libero arbitrio umano. San Paolo, nella lettera agli Efesini (Nuovo Testamento, Lettere di San Paolo) dice “…In Lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al Suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere Suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della Sua volontà…”; in altri termini i Cristiani sono stati scelti per essere tali prima della loro nascita: la vocazione cristiana è quindi una grazia gratuitamente concessa da Dio. Circa il complesso e controverso rapporto fra libero arbitrio e predestinazione può soccorrere l’interpretazione del cosiddetto Terzo Segreto di Fatima. Come è noto, il Terzo Segreto contiene una profezia: una persecuzione di cristiani si sarebbe spinta fino all’uccisione di un «...vescovo vestito di bianco…». Il vescovo vestito di bianco è stato individuato in un Pontefice, in particolare, in Giovanni Paolo II. L’uccisione, contenuta nella profezia, si riferirebbe all’attentato subito dal Santo Padre il 13 maggio 1981 in piazza San Pietro, dal quale miracolosamente si salvò dopo una degenza in ospedale segnata da non pochi momenti critici per la sopravvivenza. Sembrerebbe non esserci coincidenza tra la profezia (che prevedeva la morte del Pontefice) e i fatti realmente accaduti (il Pontefice è sopravvissuto all’attentato). Questa contraddizione è apparente: Giovanni Paolo II era predestinato alla morte, ma l’intercessione della Madonna, mossa dalle preghiere degli uomini, ha mutato il corso degli eventi. Il destino non è ineluttabile in quanto la volontà umana può mutarne il corso. La predestinazione pertanto è nella morale cristiana un binario dal quale nel bene o nel male ci possiamo discostare esercitando le nostre facoltà di scelta. Il Terzo Segreto di Fatima, oltre ad altri aspetti teologici di significativa rilevanza, contiene questa illuminante soluzione circa l’interpretazione del controverso e apparentemente contraddittorio rapporto tra libero arbitrio e predestinazione: il destino esiste, ma non è immutabile*. Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
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