RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

domenica 22 novembre 2020

IL RECENTE VERTICE EUROPEO SULL’IMMIGRAZIONE (20.7.2018)

 

Fino a qualche decennio fa la condizione di povertà e sottosviluppo di quello che veniva definito con un aristocratico distacco il ‘Terzo Mondo’ come se si trattasse di un universo a sé stante, non creava problemi identitari negli europei, in quanto non poteva mettere in crisi la coerenza con i valori umanitari professati dalla spiritualità giudaico - cristiana o da quella laico - illuminista.  L’Africa infatti era un cosmo lontano, sia fisicamente che culturalmente: le differenti condizioni di vita, il benessere dell’occidente contrapposto alla sofferenza di una quotidiana lotta per la sopravvivenza era accettato fatalisticamente, come se fosse una ineludibile conseguenza del carattere aleatorio dei destini umani. Le migrazioni alimentate dal miraggio di un occidente ricco e privo di problemi hanno creato un corto circuito fra queste due realtà un tempo distanti. Peraltro l’arrivo in Europa di migranti, prevalentemente islamici, si è collocato in un contesto già sofferente per le gravi difficoltà economiche, il degrado sociale, la liquidità politica. In proposito il 28 giugno si è tenuto un vertice dei Capi di Stato e di Governo dei Paesi UE sull’immigrazione. Come era ampiamente previsto i risultati del summit sono stati deludenti. In generale le riunioni dei vertici politici dei Paesi UE si concludono solo con dichiarazioni di principio, che nei tavoli tecnici vengono tradotte in soluzioni pratiche, successivamente esaminate ed eventualmente approvate dal Consiglio dei Ministri UE competente. Nel vertice, oltre alle affermazioni che ribadiscono la necessità di un approccio globale - nel quale devono avere un ruolo centrale un coordinato controllo delle frontiere esterne, il rafforzamento di Frontex, gli accordi di cooperazione con i Paesi di provenienza dei migranti - non è emersa la volontà di aggiornare le regole consolidate in materia di asilo. In particolare non sono state previste quote o sanzioni per gli Stati che non accolgono i richiedenti asilo, né sono state fornite indicazioni su possibili modifiche del Regolamento di Dublino. Gli spostamenti dei migranti in un Paese diverso da quello in cui sia stata avanzata  richiesta di asilo – spostamenti che l’Italia avrebbe interesse a incentivare - continuano ad essere considerati contrari ai principi su cui è fondato il sistema europeo di gestione dell’immigrazione. È stato inoltre chiarito che lo sforzo condiviso per un’equa redistribuzione dei richiedenti asilo sarà possibile solo su base volontaria. Probabilmente per contenere i flussi migratori sarebbe opportuno cominciare ad intervenire nei processi socioeconomici che li alimentano nei Paesi d’origine.  Roberto Rapaccini