RASSEGNA STAMPA S.

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• Il Passato sarà un buon rifugio, ma il Futuro è l'unico posto dove possiamo andare. (Renzo Piano) •

PAESI DELLA LEGA ARABA

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TESTO SC.

La differenza tra propaganda e istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all’uomo ciò che deve pensare, mentre l’istruzione insegna all’uomo come dovrebbe pensare. (Sergej Hessen)

mercoledì 4 novembre 2020

IL PRINCIPIO ‘AIUTIAMOLI A CASA LORO’ (5.7.2019)

È inflazionato lo slogan aiutiamoli a casa loro.  Di per sé questa affermazione avrebbe un senso positivo se si traducesse nella volontà di porre le premesse per interventi per rendere i potenziali migranti realmente liberi di restare o di partire. Non è sufficiente destinare fondi, in quanto gli interventi finanziari o i flussi di denaro devono essere strategicamente orientati. Alcuni studi hanno evidenziato che il sostegno al reddito individuale incoraggia le partenze, mentre gli investimenti nei servizi e nelle infrastrutture spingono la popolazione a restare. È necessario che siano protetti i mercati interni al fine di favorire lo sviluppo di un’economia basata sul consumo della produzione locale. Diversamente il modello imposto dalle organizzazioni internazionali prevede il ricorso al libero scambio, che in concreto privilegia l’esportazione dei beni di prima necessità, pertanto sottratti al consumo interno. Conseguentemente la popolazione africana deve destinare la disponibilità economica individuale all’acquisto di beni di importazione penalizzando la produzione e l’industria nazionale. A questa povertà contribuiscono anche forme di neocolonialismo come il land grabbing, l’accaparramento di terre fertili da parte di Stati stranieri, gruppi e aziende multinazionali, che si giovano anche di collusioni con politici e funzionari governativi. Ai piccoli agricoltori resta la prospettiva di abbandonare il proprio Paese. Senza cadere in facili moralismi si deve considerare che i flussi migratori clandestini sono alimentati anche da conflitti bellici, spesso armati dalle industrie occidentali. RR lo slogan aiutiamoli a casa loro.  Di per sé questa affermazione avrebbe un senso positivo se si traducesse nella volontà di porre le premesse per interventi per rendere i potenziali migranti realmente liberi di restare o di partire. Non è sufficiente destinare fondi, in quanto gli interventi finanziari o i flussi di denaro devono essere strategicamente orientati. Alcuni studi hanno evidenziato che il sostegno al reddito individuale incoraggia le partenze, mentre gli investimenti nei servizi e nelle infrastrutture spingono la popolazione a restare. È necessario che siano protetti i mercati interni al fine di favorire lo sviluppo di un’economia basata sul consumo della produzione locale. Diversamente il modello imposto dalle organizzazioni internazionali prevede il ricorso al libero scambio, che in concreto privilegia l’esportazione dei beni di prima necessità, pertanto sottratti al consumo interno. Conseguentemente la popolazione africana deve destinare la disponibilità economica individuale all’acquisto di beni di importazione penalizzando la produzione e l’industria nazionale. A questa povertà contribuiscono anche forme di neocolonialismo come il land grabbing, l’accaparramento di terre fertili da parte di Stati stranieri, gruppi e aziende multinazionali, che si giovano anche di collusioni con politici e funzionari governativi. Ai piccoli agricoltori resta la prospettiva di abbandonare il proprio Paese. Senza cadere in facili moralismi si deve considerare che i flussi migratori clandestini sono alimentati anche da conflitti bellici, spesso armati dalle industrie occidentali. Roberto Rapaccini