Ieri Papa
Francesco ci ha lasciati. Il camerlengo Farrell da Casa Santa Marta così ha
ufficialmente annunciato la sua morte: …alle ore 7:35 di questa mattina (ieri
21 aprile, N.d.R.) il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del
Padre. Nella storia recente pochi leader religiosi hanno inciso così
profondamente come lui nel panorama politico globale. Il suo pontificato ha
segnato una svolta nella presenza della Chiesa Cattolica sulla scena
internazionale. Non solo una guida spirituale per oltre un miliardo di fedeli:
il Papa è stato una figura morale universale, capace di intervenire su temi
cruciali, dalla pace tra le nazioni alla crisi ambientale, dalla difesa dei
diritti umani al dialogo interreligioso. Sin dai primi anni del suo pontificato
Francesco ha mostrato una notevole capacità diplomatica. La Santa Sede sotto la
sua guida ha potuto agire come mediatore neutrale e autorevole. Alcuni esempi. È
stato fondamentale il suo ruolo nel processo di riavvicinamento tra Cuba e
Stati Uniti. Con discrezione ma grande efficacia ha favorito e incoraggiato il
dialogo tra le due nazioni, facilitando gli incontri che hanno condotto nel
2014 alla storica ripresa dei loro rapporti diplomatici. Allo stesso modo
Francesco si è espresso con forza contro le guerre in Siria, Yemen, e in
particolare in Ucraina, condannando ogni forma di violenza e promuovendo il
dialogo tra le parti. Le sue parole non sono mai state vuoti appelli: sono
state richieste urgenti rivolte ai potenti del mondo accompagnate da azioni
concrete. Nel 2019, ad esempio, ha compiuto un gesto senza precedenti baciando
i piedi dei leader rivali del Sud Sudan in un appello disperato alla pace. Nel
2015 Papa Francesco ha pubblicato Laudato sì, una delle encicliche più
innovative e influenti degli ultimi decenni. Per la prima volta un Papa ha
affrontato il tema del cambiamento climatico in modo diretto, parlando non solo
ai cattolici, ma a ogni persona che abita questo pianeta. Il messaggio è
chiaro: la crisi ambientale è anche una crisi morale e sociale. L’inquinamento,
lo sfruttamento delle risorse naturali, il degrado della biodiversità e il
riscaldamento globale colpiscono soprattutto i poveri e i più vulnerabili. Questo
documento ha avuto un’enorme risonanza a livello internazionale. È stato citato
durante le conferenze sul clima (come la COP21 di Parigi) e ha ispirato
movimenti ecologisti, leader politici e organizzazioni non governative. Con Laudato
sì, Papa Francesco ha mostrato che l’etica cristiana può contribuire in
modo decisivo al dibattito pubblico e scientifico sulle sfide più urgenti del
nostro tempo. Un altro tema ricorrente del pontificato di Francesco è quello
delle migrazioni e dell’accoglienza. In proposito è significativo che uno dei
suoi primi viaggi fuori Roma è stato a Lampedusa, dove ha denunciato l’insufficiente
sensibilità generale verso i migranti parlando di globalizzazione
dell’indifferenza. Il Papa ha, inoltre, fatto della lotta alla povertà una
delle sue priorità. Con parole forti ha criticato il sistema economico globale,
definendolo un sistema che uccide. Francesco non era contrario al
mercato in sé, ma denunciava un capitalismo senza regole, che produce
esclusione sociale, disoccupazione giovanile e sfruttamento. Le sue posizioni
hanno acceso dibattiti anche fuori dall’ambiente religioso, attirando
l’attenzione di economisti, intellettuali e attivisti. Un altro tema al centro
della sua azione è stato il dialogo tra le fedi. Nel 2019 ha firmato ad Abu
Dhabi, con il Grande Imam di al-Azhar, il Documento sulla Fratellanza Umana,
una dichiarazione congiunta che promuove la convivenza pacifica tra cristiani e
musulmani. Questo gesto ha avuto una portata storica non solo per il contenuto,
ma anche per la sua forza simbolica. Francesco ha anche rafforzato i rapporti
con le comunità ebraiche e con la Chiesa ortodossa, partecipando attivamente a
molti incontri ecumenici. La sua visione era chiara: solo riconoscendoci
fratelli, le religioni possono essere strumenti di pace e non di divisione. Si
è detto della capacità di Papa Francesco di parlare a tutti, non solo ai
credenti. Le sue parole erano profondamente radicate in una visione del mondo
centrata sulla dignità umana, sulla giustizia e sulla cura del creato. In
proposito, pur non essendo un nativo digitale né particolarmente tecnologico
per formazione o inclinazione personale, Francesco è stato senza dubbio un Papa
social, ma non nel senso dell’autocelebrazione o della spettacolarizzazione
della sua azione. Ha saputo usare i social media per essere vicino alle persone,
lanciando messaggi in modo efficace e coerente con il suo stile comunicativo
semplice e diretto. Il suo modo molto
lontano dalla logica dello scontro tipica dei social, era proprio per questo
estremamente efficace. In un’epoca segnata da crisi multiple - sanitarie,
sociali, ambientali, politiche - la figura del Papa, grazie al suo attivismo,
si è imposta come coscienza critica del nostro tempo, capace di mettere in
discussione le scelte dei potenti e di ispirare l’azione delle persone comuni. Papa
Francesco ha ridefinito il ruolo del Papato. Con coraggio e umiltà ha portato
la voce della Chiesa laddove più si avvertiva il bisogno di giustizia e
speranza, esercitando un’influenza
profondissima grazie alla coerenza tra ciò che diceva e ciò che faceva. La sua personalità
era una bussola etica e un richiamo alla responsabilità collettiva. Le sue iniziative
hanno mostrato che la fede può essere una forza reale di cambiamento. Ciò
premesso, la scomparsa di Papa Francesco lascia inevitabilmente un grande vuoto.
Sul fronte internazionale la sua assenza potrebbe determinare una sorta di
pausa nella linea diplomatica vaticana. Come detto, Francesco ha dato impulso a
una diplomazia attiva, capace di mediare in contesti delicati, opponendosi
apertamente alla corsa agli armamenti e alla cultura della guerra. Quale sarà
l’atteggiamento del suo successore? Sarà pronto a raccogliere questo testimone,
o tornerà a un profilo più interno e spirituale lasciando alla diplomazia
vaticana un ruolo più discreto? Per quanto riguarda il dialogo tra religioni,
si è detto che Papa Francesco ha investito moltissimo nel promuovere la pace
tra i popoli attraverso la collaborazione tra fedi diverse. Tuttavia, questi
legami sono ancora giovani e delicati. La continuità di questo processo
dipenderà molto dal carisma e dalla visione del prossimo Papa. In più, la morte
di Francesco costringe la Chiesa a guardarsi dentro. Durante il suo pontificato
non sono mancati i contrasti tra le anime più progressiste e quelle più
tradizionaliste. Alcuni hanno accolto con entusiasmo le sue aperture, il suo
stile semplice e diretto, la sua attenzione alle periferie del mondo. Altri,
invece, hanno criticato la sua visione come troppo moderna o addirittura
ambigua. Il Conclave che seguirà sarà un momento importante per capire quale
direzione vorrà prendere la Chiesa: proseguire sulla strada del dialogo con il
mondo contemporaneo, o rifugiarsi in una posizione più difensiva e identitaria.
Ma al di là degli equilibri interni, ciò che si rischia di perdere è quella
voce unica che con umiltà e fermezza è riuscita a richiamare l’umanità alle sue
responsabilità, conferendo al papato il ruolo di guida morale della nostra
epoca. La sua eredità non sarà facile da raccogliere. Eppure, il segno che ha
lasciato è profondo. Toccherà a chi verrà dopo di lui decidere se quel seme potrà
continuare a crescere o se andrà disperso. In un mondo che ha ancora sete di
giustizia e di pace, la memoria di Francesco deve diventare una fonte di
ispirazione per le generazioni future. Roberto Rapaccini
APPUNTI su ISLAM e MONDO ARABO (e dintorni) di Roberto Rapaccini
Grammatica del mondo islamico, Medio Oriente, dialogo interreligioso, interetnico e multiculturale, questioni di geopolitica, immigrazione.
PAESI DELLA LEGA ARABA

TESTO SC.
martedì 22 aprile 2025
FRANCESCO, NELLA SCENA INTERNAZIONALE UNA VOCE MORALE NELLA POLITICA MONDIALE
Iscriviti a:
Post (Atom)
-
VOCI FUORI DAL CORO e APPUNTI SU ISLAM E MONDO ARABO Rassegna Stampa Settimanale 24/3/2025 - 30/3/2025 Clicca sul titolo per legger...
-
ELENCO DEI POST (CLICCA SUL TITOLO - ATTENZIONE ALL'ANNO DI PUBBLICAZIONE ) AFGHANISTAN: MUJAHEDDIN, TALEBANI, STATO ISLAMICO (2018) AFR...
-
Premessa Con il termine Islam politico si evidenzia l’attitudine della religione islamica ad estendere l’applicazione dei propri principi...